Archeopatie II
Mostra personale al
Museo MIC – Kursaal Grottammare
31 luglio – 5 settembre 2010
CATALOGO
Editoriale Giorgio Mondadori
Con la mostra ” Archeopatie II ” al MIC di Grottammare, allestita a cura dell’Amministrazione Comunale come omaggio per i suoi cinquant’anni di attività artistica, Ottaviani prosegue il suo percorso espositivo con la tematica delle Archeopatie iniziata nel 1984, e consolidata con la mostra ” Archeopatie II ” presentata nel mese di Settembre 2009 presso il Complesso del Vittoriano di Roma. Scavare nella memoria e documentare è pertanto ancora fondamentale del suo essere artista, così come scriveva nella prefazione al catalogo di Roma :
” ..ritengo di non aver ancora esaurito questa fase della mia ricerca che ho definito delle Archeopatie”
Il catalogo della mostra è lo stesso redatto in occasione dell’ esposizione di Roma ed è concepito come una cartella che racchiude due quaderni:
“Archeopatie II ” concernente la mostra e
“ Tracce di un percorso ” che documenta i suoi 50 anni di attività artistica .
Anche in questa mostra come premessa, Ottaviani ha esposto la riproduzione su carta a mano da lui realizzata, di un geroglifico trovato in un libro scolastico ma di dubbia autenticità.
Per una migliore comprensione della ricerca di Ottaviani è utile tener presente la simbologia
di alcuni elementi ricorrenti nelle sue opere come :
” Corpo mutile ” come percorso dell’uomo lacerato dagli eventi e dal trascorrere del tempo.
” Disco solare ” che indica l’aspetto essenziale della vita, la sua complessiva e definitiva globalità.
” Volatile ” assunto a simbologia alchemica del volo nel vuoto rigeneratore, l’aspirazione all’elevatezza.
da “Archeopatie 2009”
di Ermanno Arslan Archeologo – Accademico dei Lincei già Direttore del Museo Archeologico di Milano
ed ex Sovrintendente ai Beni Artistici del Comune di Milano
…provenendo da esperienze diametralmente opposte, io giovane archeologo, lui giovane artista, constatammo ben presto che partecipavamo alle medesime ” Archeopatie ” e che insieme eravamo testimoni del naufragio del nostro presente, che stava lasciando scorie, brandelli, segni incomprensibili, così come il passato aveva fatto.
Capivamo che il passato come il presente dovevano essere ricomposti in unità e continuità. L’ archeologo si riconosceva custode e garante di una stratificazione di memorie che la asettica razionalità della ricerca allontanava dal nostro presente.Accoglieva quindi l’amico che gli proponeva una stratificazione in atto del presente, armonicamente collocata nelle sue opere tra i relitti del naufragio del passato.Con un proposta che faceva riaffiorare un patrimonio di segni semplici e primordiali , da sempre presenti nel profondo dell’anima umana , che restituiva senso ai silenziosi oggetti archeologici fissati alle pareti (quasi si volesse impedirne una dissoluzione definitiva )…..
L’Archeopatia , mia e sua , così ben ” ingranata ” nel flusso degli eventi del nostro contemporaneo , non poteva risolversi nel nulla. Il suo percorso ha infatti isolato, con uno scavo più interiore che materiale in una specie di archeologia dell’anima, i miti essenziali, primordiali. Segni, corpi, animali. Come il Cavallo che viene proposto come metafora di continuità , di misteriosa complicità con la nostra fatica di vivere……….quindi il passato e il presente si manifestano con la medesima forza simbolica, si confondono, convivono, sono complementari, in un percorso creativo che è sempre stato coerente, che non ha visto cambiamenti di rotta. Ottaviani insiste sulla incompletezza e sulla frammentazione, riconoscendo come utopica e impossibile la completezza, l’organicità ….all’armonica ricomposizione di quanto ci giunge dal naufrago dei tempi e del presente mancherà sempre qualcosa.. Così Ottaviani nella risacca di passato e presente, raccoglie oggetti , cocci, frammenti, ciò che è utile e ciò che non lo è più,il quotidiano e lo straordinario , li mescola , ce li offre . Ritrova in essi se stesso e invita qualcosa.. Così Ottaviani nella risacca di passato e presente, raccoglie oggetti , cocci, frammenti, ciò che è utile e ciò che non lo è più,il quotidiano e lo straordinario, li mescola , ce li offre . Ritrova in essi se stesso e invita tutti a ritrovarcisi.
Ermanno Arslan
Alcune Opere esposte
Discarica
Anche in questa mostra come in quella di Roma, Ottaviani ha allestito una mini discarica con i reperti-spazzatura del suo studio che poi sono stati prelevati dai visitatori ed inseriti in una busta trasparente. La busta etichettata, sigillata e firmata dall’artista è poi stata loro donata come memoria della mostra.
Studio: Via T. Gulli 60 20147 – Milano Cell. 3395051140
info.ottaviani@gmail.com / giannimail.ottaviani@gmail.com / sito www.gianniottaviani.it